L'ISG è un esame che richiede comunque particolari cautele, in quanto utilizza dei mezzi di contrasto che possono dare allergie e va sempre eseguita in ambiente ospedaliero.
Da qualche anno si tende a sostituire l'ISG con la SIS (Sono Istero Salpingoscopia), un esame eseguibile in ambulatorio senza anestesia, che dà una compliance della paziente molto migliore.
Attraverso un catetere sottile che viene inserito in utero, si inietta soluzione fisiologica sterile (circa 20 cc).
La visualizzazione della cavità uterina e del passaggio tubarico viene effettuata tramite un'ecografia transvaginale. La paziente può poi rientrare a casa dopo 10 minuti non avendo nessun effetto collaterale a parte a volte un dolore simil mestruale.
La SIS è oggi un esame di particolare importanza nella prima valutazione della pervietà tubarica per decidere quale tipo di tecnica PMA effettuare in seguito.
Sempre attraverso il collo dell'utero si possono introdurre sottili strumenti chirurgici per risolvere subito eventuali problemi riscontrati o effettuare una biopsia dell'endometrio (mucosa che riveste l'interno dell'utero).
Questa tecnica si chiama Office Hysteroscopy.
L'isteroscopia così effettuata non ha bisogno di nessuna anestesia ed è un esame ambulatoriale di breve durata.
Se vengono diagnosticate formazioni più estese come polipi a larga base di impianto, setti uterini pronunciati, grandi miomi si rende necessaria l'esecuzione di isteroscopia operativa o resettoscopia, intervento chirurgico da effettuarsi in anestesia generale in ambiente ospedaliero.
Pertanto è possibile individuare piccole lesioni endometriosiche non rilevabili con l'ecografia e aderenze degli organi pelvici con le tube che non sono evidenziabili con l'isterosalpingografia.
Inoltre, con la laparoscopia è possibile osservare lo spandimento nella cavità addominale di un colorante iniettato nell'utero mediante un'apposita cannula e, quindi, verificare se le tube sono aperte.
Più raramente occorre procedere alla biopsia endometriale.
Attraverso l'utilizzo di una serie di ecografie, ripetute a intervalli regolari, si può valutare la crescita del follicolo e le modificazioni che avvengono a livello del rivestimento interno dell'utero (endometrio). I dosaggi ormonali vengono effettuati per controllare che alla crescita follicolare corrisponda una giusta produzione di ormoni.
Durante la prima fase del ciclo (quella che termina con l'ovulazione) viene valutata la produzione di 17 Estradiolo. Questo ormone, prodotto dalle cellule del follicolo, mostra livelli sempre crescenti e raggiunge il massimo con l'ovulazione.
Durante la seconda fase del ciclo (quella che inizia con l'ovulazione) viene valutato il livello di Progesterone prodotto dal corpo luteo e di Prolattina i cui livelli possono alzarsi in modo anormale in questo periodo.
Il test del muco cervicale permette di valutare le modificazioni di quantità e qualità del muco prodotto dalle ghiandole presenti nel collo dell'utero. Le caratteristiche del muco cervicale dipendono dagli ormoni prodotti dall'ovaio e sono coordinate alle esigenze dell'organismo. Nei giorni lontani dall'ovulazione viene prodotto un muco denso, cremoso e bianco che ha il compito di impedire che i germi normalmente presenti nella vagina riescano a entrare nell'utero.
Questo tipo di muco impedirebbe anche il passaggio degli spermatozoi per cui, nei giorni fertili, sotto l'influsso del 17 Estradiolo prodotto dall'ovaio, inizia la produzione di un muco filante e trasparente all'interno del quale gli spermatozoi si muovono agevolmente.
Il test del muco cervicale consiste nel prelevare periodicamente dei campioni di muco del collo dell'utero per valutarne le caratteristiche. La presenza di muco abbondante, fluido e filante, fa pensare che la produzione di ormoni ovarici sia normale. Al contrario il fatto che il muco cervicale resti denso e viscoso non significa che la produzione ormonale sia inadeguata, in quanto ciò potrebbe anche dipendere da una cattiva risposta delle ghiandole del collo uterino agli stimoli ormonali normali. Per questo motivo occorre integrare i dati di questo test con quelli derivanti dall'ecografia e dai dosaggi ormonali. Se le indagini effettuate mostrano che la paziente non ovula, si rende necessario il dosaggio di alcuni ormoni specifici per valutare le cause della mancanza di ovulazione.
In alcuni casi queste tre condizioni possono coesistere in varie combinazioni tra loro. Molto importante è anche la valutazione della componente liquida dello sperma che può presentare un'alterazione della composizione e/o della viscosità; tali anomalie sono spesso segno di fenomeni infiammatori. Anche fattori ambientali e lo stile di vita possono influire sulla qualità del liquido seminale.
L'esposizione a radiazioni, fonti di calore, sostanze tossiche, ma anche il fumo di sigarette, una dieta ricca di grassi tale da far innalzare i livelli di colesterolo e trigliceridi, il diabete, possono inibire la produzione di spermatozoi in maniera temporanea o permanente. La dilatazione delle vene intorno al testicolo (varicocele) può contribuire ad alterare la qualità del liquido seminale. Altre cause meno frequenti di alterazione della qualità degli spermatozoi sono i fenomeni infiammatori (l'infiammazione dei testicoli durante un episodio di parotite avvenuto dopo l'adolescenza) e la presenza di uno o di entrambi i testicoli in una sede non anatomicamente regolare (criptorchidismo).